ILLUSTRI REGGINI: FRONCO MOSINO E LA QUESTIONE OMERICA

Il Professore Franco Mosino, nasce a Reggio Calabria il 3 novembre 1932 in una nobile famiglia. Il padre Saverio era un funzionario di prefettura e Rosalinda Auteri, la mamma, una nobildonna. Fin da piccolo si dedicava molto allo studio tanto che a 10 anni aveva già imparato, da autodidatta, il greco e il latino. Rimasto orfano di padre nel 1941, vinse un posto di convittore presso il Convitto Nazionale “Tommaso Campanella” di Reggio Calabria  conseguendo il diploma nel 1950. Iscrittosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università di Messina conseguì la laurea con lode, discutendo una tesi monografica sull’Auriga di Delfi avendo come relatori l’archeologo Giulio Iacopi e il grecista Aristide Colonna. Professore di latino e greco nei Licei Classici, insegnò dal 1955 al 1990. Cofondatore della rivista Klearchos edita dall’associazione “Amici del Museo Nazionale di Reggio  Calabria”.

Un reggino purosangue (“sbarroto”), di quelli che amano in modo viscerale la propria terra. Filologo, grecista e latinista, che con orgoglio amava  definirsi “filelleno” per l’amore smisurato che aveva per la cultura di quel paese, ha concentrato i suoi studi sulla cosiddetta Questione Omerica che lo portarono nel 2013 ad essere candidato al Premio Nobel per la letteratura.

Franco Mosino fu autore di numerosi saggi ed innumerevoli articoli scientifici di carattere storico filologico. Notevole la sua traduzione dal latino all’italiano del “De Rebus Rhegini”, monografia seicentesca sulla storia di Reggio Calabria scritta dall’arcidiacono Giannangelo Spagnolio e la traduzione dal greco in italiano del corpus di epigrammi greci raccolti nel 1955 dal filologo tedesco Werner Peek pubblicati nel 2006 col titolo di “Letteratura greca dei semicolti, documentazione epigrafica dal VI a.C. al VI d.C.”. Si impegnò negli studi a tutela e valorizzazione della lingua ellenofona di Calabria tramite la promozione del passaggio dalla tradizione orale a quella scritta del grecanico condotta assieme al latinista Domenico Minuto. La sua passione per il giornalismo lo portarono a promuovere l’istituzione di numerosi  periodici locali e all’attiva partecipazione alle pagine culturali delle principali testate meridionali.

Nel 2003 donò la propria biblioteca personale di circa diecimila volumi al Circolo “Apodiafazzi” del Comune di Bova cuore della Bovesia, l’area ellenofona reggina, conservati  oggi nella Biblioteca “Franco Mosino – Filelleno” presso il Museo della Lingua Calabrogreca  “Gerhard Rohlfs”.

Franco Mosino morì a Reggio Calabria il 15 luglio del 2015