I QUARTIERI DI REGGIO: SANTA CATERINA, UN PO’ DI STORIA

Santa Caterina è uno dei quartieri residenziali e tra i più popolosi del Comune di Reggio Calabria. Situato nella parte nord della città, confina con i quartieri di Pentimele, Vito e San Brunello. Prende il nome dalla Chiesa parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria il cui culto si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo fin dai primi secoli dell’era cristiana. Il “villaggio”, compreso fra il torrente Annunziata e la Fossa di Pentimele, è accertata in epoche lontanissime.

La maggior parte degli edifici risale al periodo fascista, durante il quale il quartiere fu ricostruito a seguito del devastante terremoto del 1908 ad opera dell’Ente edilizio (per cui è difficile trovare tracce del passato), suddividendolo in 35 isolati con il Piano Regolatore del 1911.  Ha una pianta regolare rettangolare “a scacchiera” essendo le vie principali, Enotria, Esperia, Italia e Santa Caterina d’Alessandria, che si originano dalla copertura del torrente Annunziata, ortogonali fra loro e segmentate da altre vie.

La via Santa Caterina di Alessandria ricalca quella che era la  vecchia “Via Nazionale”,  non è altro che il collegamento da Nord, verso Reggio Calabria, della S.S. 18 e termina a ridosso della rotatoria che ospita la nuova Piazza intitolata a Mino Reitano precedentemente denominata Piazzale della Libertà. La via Enotria  ed Esperia sono le due strade di origine e fine a sud, dell’ex A3 Salerno Reggio Calabria. La via Italia termina con l’immissione sulla S.S. 18 verso nord.

Agli inizi degli anni settanta il quartiere di Santa Caterina fu uno dei protagonisti dei “fatti di Reggio”, una violenta rivolta che prese spunto per rivendicare il capoluogo di regione a Reggio. Un risvolto singolare si verificò in quell’occasione quando il rione, per totale disprezzo nei confronti del Governo italiano in carica, polemicamente, dichiarò la scissione dall’Italia autoproclamandosi Granducato di Santa Caterina.