ECCELLENZE DI CALABRIA: IL FICO DOTTATO DEL COSENTINO

Il fico giunse in Calabria probabilmente al tempo della civiltà greco-romana introdotto dai Fenici che lo impiegavano come merce di baratto o, essiccato, utilizzato come riserva di calorie per le fatiche dei soldati. Da quel tempo la coltivazione si è espansa velocemente, nella provincia di Cosenza in modo particolare, grazie ad un ideale binomio tra clima e terreno, un ambiente collinare moderatamente ventilato, non arido ma nemmeno eccessivamente piovoso.

La denominazione “Fichi di Cosenza”, designa esclusivamente i frutti essiccati di fico domestico “Ficus carica sativa” appartenenti alla varietà “Dottato”, nel giugno del 2011 ha ottenuto il marchio di qualità Dop dall’Unione Europea.

Allo stato fresco, maturano tra luglio ed agosto, sono frutti di piccola dimensione di forma ovoidale con la buccia di color verde chiaro, la  polpa morbida, i semi piccolissimi, il sapore molto dolce. E’resistente alle piogge e risulta particolarmente resistente alla Blastofaga, l’insetto che in natura lo feconda, il quale non riesce a penetrare al suo interno.

L’area geografica di produzione dei “Fichi di Cosenza” è circoscritta a circa un terzo della Provincia che va dal versante meridionale del Massiccio del Pollino fino a Sud dalla Sila, dal fiume Nicà, che defluisce verso Sud-Est, al fiume Savuto, che defluisce verso Sud-Ovest, fino ad un’ altitudine di 800 metri, anche se la maggiore concentrazione è soprattutto nella Valle del Crati.

Vengono commercializzati dopo essere stati essiccati al sole adagiati sui classici “cannizzi”, su tavole di legno od anche al forno. I fichi secchi così ottenuti si presentano di forma allungata di colore dorato, morbidi, pastosi, altamente zuccherini e di facile conservazione.