COME ERAVAMO: GRAND HOTEL SPADARO

Questo grazioso padiglione dei fratelli  Giorgio e Giuseppe Spadaro, fu edificato immediatamente dopo il sisma del 28 dicembre 1908 nelle adiacenze dell’allora Torrente Caserta, oggi Viale Amendola, nell’area compresa tra la via Damiano Chiesa e il prolungamento della via Demetrio Tripepi.

I fratelli Spadaro vennero a Reggio provenienti da Napoli alla fine dell’800 ed iniziarono l’attività di mobilieri. L’albergo e l’annesso ristorante, funzionarono fino al 1920, data in cui l’attività commerciale fu ceduta al signor Giovan Battista Belfanti, già titolare dell’albergo Centrale, che lo trasferì in una struttura sita in fregio alla via Vittorio Emanuele III con la denominazione di “Centralino Belfanti Hotel”.

grand hotel spadaro

Gli Spadaro continuarono la professione di mobilieri nei locali del palazzo Trapani Lombardo sul Corso Garibaldi e fu proseguita da Vincenzo, figlio di Giuseppe e si concluse con il figlio di quest’ultimo Giuseppe.

Graziella, figlia del cavalier Giorgio, sposò l’ingegnere Gino Zani che era arrivato a Reggio da San Marino dopo il disastro del 1908 e che fu, anche, progettista del palazzo Trapani. Nelle vicinanze di questo albergo baraccato fu edificata la Casa del Fascio. Giorgio fu valente intagliatore del legno e nominato Cavaliere del lavoro.

 

Tratto da: “Agenda di Reggio Calabria e provincia duimilaundici”.