1948, L’EFFIGE DELLA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE IN PROCESSIONE PER 60 GIORNI TRA LE VIE DELL’ARCIDIOCESI

In occasione del Quarto Centenario della benedizione del Quadro della Madonna della Consolazione, l’Arcivescovo di Reggio Calabria e vescovo di Bova, Monsignor Antonio Lanza, di particolare devozione mariana, indisse la “Peregrinatio Mariae Matris Consolationis” che si svolse tra il 13 febbraio e l’11 aprile 1948.  Il Quadro della Beata Vergine  fu portato in processione per tutta l’arcidiocesi di Reggio e qualche parrocchia della diocesi di Bova suscitando imponenti testimonianza di fede verso la miracolosa effige.

Dalla sua tradizionale residenza dell’Eremo, venerdì 13 febbraio 1948, il quadro della Madonna, trasportato su un camion addobbato per l’occorrenza, si mosse verso Piazza del Popolo accolto e salutato dai vertici della Chiesa e del Comune reggino. Da qui parte la prima tappa del Peregrinatio Mariae che porta il Quadro, tra due ali di folla, fino alla frazione di Catona. Nel pomeriggio di domenica 15 raggiunge la parrocchia di Salice dove permane fino a mercoledì 18 per poi far ritorno in quel di Catona fino al  pomeriggio di domenica 22 quando viene condotto a Villa San Giovanni centro di smistamento per altri centri periferici quali Acciarello, Cannitello, Pezzo, Ferrito, Piale, Campo Calabro, Fiumara, San Roberto.  Una marea di folla festante accoglieva il passaggio e accompagnava il corteo della Sacra Immagine (posto sulla pesante vara di legno massiccio), quasi sempre portata a spalla dai devoti che rifiutavano il trasporto sul camion. Sabato 28 è nuovamente a Villa San Giovanni qui, dopo la veglia notturna e la solenne messa, il corteo si muove alla volta di Scilla permanendo in questo sito da domenica 29 febbraio a domenica 7 marzo con la visita a Melia sabato 6. Anche la popolazione scillese non è da meno dimostrando testimonianza di fede e notevole entusiasmo verso la Vergine di Reggio.

La sera di domenica il popolo di Scilla accompagna il quadro fino al borgo marinaro di Bagnara dove permane fino alla domenica successiva. In questa settimana il Quadro viene portato nella parrocchia di Pellegrina per due giorni con grandissima affluenza di fedeli provenienti dalle zone limitrofe di Palmi, Ciaramida, Melicuccà, San Procopio, Seminara, Sant’Eufemia.

Il programma prevede lo spostamento in poche ore da Bagnara fino ad Archi dove la Vergine è attesa nel primo pomeriggio di domenica 14 marzo ma viene accumulato un notevole ritardo per il rallentamento causato dai fedeli che desiderosi della sua benedizione affollano la via del ritorno. A Favazzina, esclusa all’andata, la popolazione si riversa sulla strada a costringere il corteo a fermarsi per poter godere anche loro della benedizione della Vergine. Ad Archi arriverà poco prima della mezzanotte dopo aver sostato a Rosalì e Villa San Giuseppe. Ad Archi i devoti trascorrono la notte in preghiera accanto alla Sacra Effige. Lunedì 15 si parte verso Pellaro con il passaggio dal centro cittadino di Reggio assiepato di gente per poter ammirare il Volto della sua Patrona.  Mercoledì 17 è ospitata a Bocale, il giorno successivo a Lazzaro. La mattina del 19 a Saline Joniche e nel pomeriggio ad Annà permanendo fino al giorno successivo. Melito Porto Salvo, città mariana per eccellenza, con il Santuario dedicato alla Madonna di Porto Salvo meta di continui pellegrinaggi, ospitò il quadro della Madonna della Consolazione nel periodo pasquale dal sabato delle Palme (20 marzo) al lunedì dell’Angelo (29 marzo) quando i melitesi accompagnano la Sacra Immagine fino alla parrocchia di Prunella. Il giorno successivo è la volta di Chorio. Nel pomeriggio di mercoledì 31 si inizia lo spostamento verso Bagaladi, con una sosta alla chiesa barocca di Lanzina, per poi raggiungere San Lorenzo dove era stato costruito un grande arco trionfale per accogliere la Sacra Effige. Sabato 23, accompagnato da due camion, uno con la banda musicale e l’altro con i devoti,  giunge a Roccaforte del Greco affollata, tra gli altri, da fedeli provenienti da Condofuri Superiore in un numeroso pellegrinaggio parrocchiale. Dopo la sosta di poche ore a Roccaforte il corteo, accompagnato da una moltitudine di fedeli, si dirige prima verso Montebello Jonico e, nel pomeriggio di domenica 4 aprile, a Fossato Jonico.

Una tappa fuori programma viene aggiunta dopo la protesta della comunità di San Pantaleo richiedendo che anche quel territorio fosse meta della Sacra Effige anche se la strada d’accesso era proibitiva dovendo, tra l’altro guadare  un torrente. Fu così che lunedì 5 aprile il corteo si mosse alle 7 del mattino verso San Pantaleo. Poco dopo mezzogiorno attraversò il torrente Melito nei pressi di San Fantino per poi raggiungere appunto  San Pantaleo dove la banda musicale e i residenti aspettavano ansiosi la visita della Madonna. Dopo poche ore di permanenza il viaggio prosegue verso Motta San Giovanni dove giunse in parrocchia poco prima della mezzanotte con notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia causato dal rallentamento da parte dei fedeli, per eccesso di devozione,  lungo la strada. La comunità di Motta vegliò in preghiera per tutta la notte. La mattina seguente si riprende il cammino con destinazione San Gregorio dove si sosta fino all’indomani, mercoledì 7.  Nonostante il cattivo tempo una rappresentanza del quartiere Gallina, tappa successiva, scende per poter scortare il Quadro fin nella loro parrocchia dove giunse nella tarda mattinata.  Il giorno successivo, dopo una visita di poche ore nel quartiere di Armo si ridiscende verso Arangea, sosta di un giorno e venerdì 9 ulteriore tappa di avvicinamento alla Cattedrale reggina sostando due giorni nella parrocchia dell’Itria. Domenica 11 aprile 1948, il pellegrinaggio della Madonna della Consolazione si conclude al Duomo di Reggio Calabria. La strada che da Sbarre porta il corteo in cattedrale è contornata da due ali di folla festante, la piazza del Duomo è gremita fino all’inverosimile con la presenza di autorità politiche e religiose con in testa Monsignor Lanza.

 

Il Quadro rimane in Cattedrale fino al 30 maggio quando nel pomeriggio viene accompagnato, con una solenne processione, alla sua sede naturale, l’Eremo.