SCOPERTA PRESUNTA RETE DI PEDOFILI TRA GLI ARRESTATI UN MAGISTRATO IN FORZA ALLA CORTE D’APPELLO DI REGGIO CALABRIA

La Polizia di Stato di Trento ha eseguito 47 perquisizioni, sequestrato ingente materiale informatico prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori e arrestando 10 persone. A scoprire la rete di pedofili che operavano online su una piattaforma criptata di “Voip“, è stata la polizia postale di Bolzano.

Le indagini, coordinate dal pm trentino Davide Ognibene sono iniziate circa un anno e mezzo fa analizzando il computer di un quarantenne altoatesino, residente in Val Pusteria. Le sue dichiarazioni hanno insospettito gli investigatori i quali hanno individuato, tra le prove digitali del computer sequestrato, anche un intenso utilizzo dell’applicazione “Voip” ed una rubrica composta da un centinaio di contatti su tutto il territorio nazionale.

Grazie all’utilizzo di particolari software, sono riusciti a ricostruire moltissime conversazioni dalle quali emergeva la morbosità degli interlocutori nei confronti di pratiche sessuali con minorenni. L’uomo è risultato il cardine di una rete con oltre un centinaio di contatti con i quali lo stesso, a volte presentandosi come madre di una bambina minorenne, affermava di essere attratto sessualmente da bambini.

Gli investigatori riescono ad individuare 48 persone coinvolte nella produzione e condivisione di materiale illecito tra Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.

Nell’inchiesta è coinvolto anche un magistrato dalla Corte d’appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, 58 anni. La notizia del suo arresto era stata già diffusa il 2 ottobre scorso.