LEGGENDE DI CALABRIA: LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO A STILO

Si racconta che il castello di Stilo aveva al suo interno una prigione dalla quale, sia pure fosse inutile chiuderla a chiave, era impossibile scappare. Scavata poco fuori le mura, a strapiombo su una parete del Monte Consolino, si entrava e si usciva da un’unica apertura dall’alto, calati o issati con una corda. Pochi reclusi uscivano vivi dalle orrende segrete del castello. Tra questi si ricorda una nobile donne, di nome Regina, di cui si mormorava che avesse avuto in dono una magica gallina che ogni giorno deponeva un uovo d’oro.

Il prepotente governatore di Stilo Costa Peloga cercò con l’inganno di farsi dire il segreto di quella magica gallina ma la donna non avendo svelato il segreto venne malmenata e calata nell’orribile prigione della fortezza stilese.

La notizia giunse fino a Crotone dove il nipote di lei, Costa Condomicita, si trovava alla corte del duca. Immediatamente ritorna a Stilo e, astutamente, invia ricchi doni al governatore come se nulla fosse accaduto intanto, con un gruppo di amici, ordisce un complotto. All’alba, del giorno successivo i congiurati si presentano al palazzo dell’ignaro governatore e appena le guardie aprirono la porta, pugnali alla mano, raggiungono la camera da letto del governatore ma quest’ultimo, accortosi di quanto stava per succedere, si lancia giù dalla finestra nel tentativo di salvare la sua vita scappando. E’ presto raggiunto, legato e portato davanti al popolo dal quale ricevette la morte dopo atroci torture.

Costa Condomicita viene nominato governatore, la zia Regina immediatamente liberata.

Della gallina che per la gente di Stilo covava le uova d’oro, non si seppe più nulla.