I BORGHI REGGINI: SAN GIORGIO MORGETO

San Giorgio Morgeto (San Giorgiu Morgetu o, semplicemente, San Giorgi nel dialetto locale) è una cittadina di circa 3 000 anime facente parte della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il paese sorge nella parte sud orientale dell’Aspromonte a 520 metri di altitudine, su uno sperone di roccia fiancheggiata da due valloni ed il suo territorio, come altri 36 comuni, ricade all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte.

Il suo nome deriva dall’antica colonia Locrese dei Morgeti insediatisi nel territorio in epoca precristiana. Nel 986 Morgeto fu assaltato più volte dai musulmani ed una epidemia di peste scoppiò in paese. Miracolosamente rimase quasi indenne sia alle incursioni nemiche che alla terribile malattia. Ritenuto questo un miracolo di San Giorgio, titolato del Monastero Basiliano ubicato in loco, da quel tempo si interpose il nome del santo al paese divenendo così San Giorgio Morgeto.

Il terremoto del 1783 dimezzò la popolazione e causò enormi danni con la distruzione di una grande parte del patrimonio architettonico fra cui il castello di età bizantina, il Convento Domenicano, la Chiesa dell’Annunziata e gran parte degli edifici religiosi.

Oggi, all’entrata del paese domina l’antico convento di San Domenico, di origine bizantina, concesso nel 1393 al barone Caracciolo da Papa Bonifacio IX, qui  vi fece i primi studi e pronunciò i voti a quindici anni Tommaso Campanella.

Il centro storico di San Giorgio Morgeto conserva ancora il fascino del borgo medioevale attraversato da stretti vicoli e gradinate (tra questi il Passetto del Re, il vicolo più stretto d’Italia largo solo 40 cm), con monumenti, edifici di pregio architettonico e numerose chiese.

Il fulcro della vita religiosa della comunità sangiorgese è la Chiesa Matrice dell’Assunta nella quale sono custodite due statue lignee di scuola napoletana raffiguranti i patroni del borgo, San Giorgio e San Giacomo oltre ad un crocifisso ligneo e un altare maggiore in marmi policromi, entrambi del ‘700, ed un organo ottocentesco di provenienza napoletana. Sulla parete esterna della chiesa si può osservare quello che era un elemento di culto, l’antica “Pietra Sacra” con incisa una croce, in stato di consumazione probabilmente a causa del bacio dei fedeli.

Sulla cima di un’altura rocciosa alle spalle del paese sorge il Castello di San Giorgio Morgeto una fortificazione costruita nel IX-X secolo che rappresenta oggi uno dei pochi esempi di architettura alto medievale calabrese, fonte di tante leggende attorno alle sue mura. Ai margini del castello si può ammirare il monumento votivo che il comune commissionò a Fortunato Longo negli anni ’20 per onorare i giovani militari caduti nella prima guerra mondiale.

Ai margini di una scalinata, all’interno del cimitero comunale, su una collinetta, si può osservare il monumento al “milite ignoto”, eretto in onore di un aviere tedesco, privo di piastrina identificativa, deceduto a causa dell’abbattimento del suo velivolo da parte di un aereo angloamericano durante il secondo conflitto mondiale.

Molteplici sono le sorgenti che nascono nel territorio montano del borgo tra queste la fontana monumentale sita al centro della “Piazza dei Morgeti”.

Di notevole pregio artistico nel periodo natalizio, sono i presepi artigianali animati costruiti da artigiani del luogo, una tradizione secolare  che attrae migliaia di visitatori ogni anno.

Fra le principali risorse economiche della comunità locale vi sono la coltura olivicola, l’artigianato di falegnameria e di ebanisteria. Rinomati sono gli aromatici liquori e i profumi.  Ancora oggi è possibile incontrare artigiani dediti alle tipiche fabbricazione di ceste intrecciate con doghe di castagno filato a caldo.

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