FAUNA D’ASPROMONTE: LA VIPERA

Per gli amanti della montagna, per chi si reca in Aspromonte a cercare funghi o semplicemente per escursionismo, gli unici serpenti potenzialmente pericolosi per l’uomo che si possono incontrare,  sono le vipere. La più diffusa è la vipera dell’Hugyi (Vipera aspis hugyi), che vive e si riproduce nella macchia mediterranea, quindi in luoghi freschi ed assolati, prediligendo ambienti poveri di vegetazione, prati, pascoli e soprattutto pietraie. Lunga al massimo 90/100 cm, presenta testa più o meno distinta dal collo con l’apice del muso leggermente rivolto all’insù, occhi di dimensione media con la pupilla verticale ellittica. La colorazione varia dal grigio al marrone-rossiccio per consentire al rettile di mimetizzarsi con l’ambiente circostante. Il disegno dorsale può essere, con strisce a zig-zag, macchiette separate o colorazione quasi uniforme. L’aspetto generale è più tozzo che negli altri serpenti a causa delle piccole dimensioni e della coda molto corta. Il veleno viene prodotto da speciali ghiandole poste in fondo al palato e inoculato attraverso i due denti veleniferi. Si ciba di topi, lucertole e piccoli uccelli. Il suo veleno è molto attivo nei confronti dei piccoli animali, raramente mortale per l’uomo anche se può provocare seri danni. La vipera è un animale a sangue freddo ed è perciò attiva soltanto nei periodi caldi. Durante la stagione fredda cade in letargo nascosta  in anfratti del terreno. È poco aggressiva, di fronte ad un fattore di disturbo tende a scappare e nascondersi, reagisce solamente se molestata o calpestata.

Essendo la vipera l’unico serpente velenoso esistente in Italia è stata per anni vittima di pregiudizi e spesso perseguitata con ferocia anche senza necessità. Al contrario, come spesso accade per i serpenti, si tratta di animali importanti per la conservazione dell’ecosistema.

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ACCORGIMENTI PER EVITARE IL MORSO DELLA VIPERA:

Utilizzare scarponcini che coprono anche la caviglia, calzettoni pesanti e pantaloni lunghi di stoffa resistente. Non infilare le mani nude fra il fogliame o fra le pietre.  Avvertire sempre della nostra presenza facendo rumore o muovendo le foglie e il terreno con un bastone (le vipere hanno un udito poco sviluppato ma sono molto sensibili a movimenti e vibrazioni).

COME SI RICONOSCE UN MORSO DI VIPERA:

Il segno caratteristico del morso della vipera è la presenza di due piccoli fori distanziati di circa 1 cm, corrispondenti ai segni lasciati dai denti veleniferi, a volte si notano, anche se meno evidenti, i segni lasciati dagli altri denti. Sulla zona del morso compaiono nell’immediato una estesa tumefazione, necrosi,  livido e forte dolore. Col passare del tempo sopraggiungono altri sintomi quali  febbre,  mal di testa, dolori addominali, nausea, vomito, alterazione dello stato di coscienza. La gravità dell’avvelenamento dipende da diversi fattori: condizioni generali della persona, età, peso corporeo, profondità e sede del morso (testa e collo sono i punti più critici), quantità del veleno iniettato dal rettile.

 

COSA FARE IN CASO DI MORSO DI VIPERA

Se si è morsi dalla vipera occorre mantenere il più possibile la calma per rallentare la diffusione del veleno nel nostro corpo e lavare la ferita con acqua (essendo il veleno di vipera idrosolubile). Premere la ferita in modo da far uscire la maggior quantità possibile di veleno poi con un  laccio emostatico o una fascia bloccare la circolazione linfatica e venosa, non quella arteriosa. Il laccio deve permettere però la fuoriuscita di sangue dalla morsicatura. Evitare di succhiare il veleno della ferita con la bocca (si potrebbe avere il cavo orale infetto). Chiamare i soccorsi e/o portare il  ferito al più vicino ospedale.